La Fase 2 è una fase di rilancio per tutti, tempo di riaperture e di ritorni. Si cerca di farlo con entusiasmo e con ottimismo, nonostante le difficoltà del momento, economiche e non solo. Tempo anche di conferme per chi ha proposto durante il lockdown nuovi servizi o nuovi menu o di sperimentazione e restyling come in fondo dovrebbero essere tutti “i ritorni”.
Dalla ristorazione in genere ci aspettiamo tante novità, non solo per la soddisfazione del nostro palato, ma per l’intero sistema agro-alimentare. Inutile negarlo la ristorazione, a qualsiasi livello, ha delle grandi responsabilità nei confronti della filiera. Dalla cantina al piccolo produttore artigiano tutti hanno dovuto rallentare per forza di cose, ma ora è giusto ingranare di nuovo la marcia e partire. E per farlo alla giusta velocità ci vuole sinergia, collaborazione o chiamiamola pure solidarietà gastronomica.
Di esempi se ne sono visti diversi in questi mesi, a partire dalle forme delivery di ristoranti che hanno coinvolto i loro fornitori, ora in questa fase si torna a impiattare e in questo gesto ci deve essere il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera.
La “Pizza stellata” di Berberè
Ecco allora l’iniziativa di “Berberè pizzerie” dei fratelli Aloe, che nella stagione del post emergenza sanitaria riaprono i 12 locali, tutti muniti di dehor esterno, presentando il nuovo menù primavera-estate e inserendo, per la prima volta in carta, una “Pizza stellata“.
La pizza di Luca Abbruzzino
Il lievitato è creato in collaborazione con lo chef stellato Luca Abbruzzino ed è dedicato alla Calabria, terra di origine degli Aloe e dello stesso chef. La pizza calabrese, con Nduja di Spilinga, peperoni arrosto, olive nere, capperi, pecorino crotonese, fiordilatte, menta. Tutti ingredienti rigorosamente con accento calabro.
Un omaggio non solo al proprio territorio di appartenenza, ma anche un inno all’artigianalità del Sud. “La crisi che stiamo vivendo e che vivremo da qui ai prossimi anni – afferma lo chef e fondatore di Berberè Matteo Aloe nel commentare le novità introdotte – mette a rischio tutti, ma ancor di più i territori più fragili e quindi anche gli artigiani che lavorano in questi territori. Mi è venuto quindi spontaneo pensare alla Calabria e ai suoi meravigliosi resistenti-artigiani, perché tutti parleremo di Wall street e Piazza Affari, ma sarà difficile parlare di chi produce pecorino nel crotonese, vino nel cosentino, ‘nduja nel vibonese”.
Regione e Tradizione
Questa scelta di regionalità e tradizione porta a un coinvolgimento diretto dei piccoli produttori e a rimettere in moto l’economia di scala, ma non solo. C’è anche, nella scelta di un prodotto artigianale e di qualità, la valorizzazione di uno specifico territorio, la conoscenza nei consumatori di prodotti unici e delle loro tradizioni. La pizza stellata di Abbruzzino e degli Aloe si traduce in una proposta culturale e un atto solidale.
Tutte le pizzerie a marchio Berberè avranno in menu la “Pizza stellata”, confermando anche le loro classiche e super gettonate. A questo punto ci aspettiamo l’abbinamento al tavolo con una birra artigianale made in Calabria o un buon Cirò rosato o un Magliocco Terre di Cosenza.
Un esempio questo che dovrebbe e potrebbe essere accolto e magari moltiplicato per le nostre venti regioni, tutte ricche di bontà, qualità e artigiani che lavorano con passione.