L’Unione Europea con il lancio delle strategie “Farm to Fork” e “Strategia Europea per la Biodiversità 2030”, dimostra massima attenzione per un radicale cambiamento nelle politiche in materia di natura e cibo e nella filiera agroalimentare.
Negli anni recenti intorno al cibo si è sviluppato un dibattito sempre più ampio e approfondito, in parallelo con la crescente consapevolezza degli elementi di crisi che il sistema agro-alimentare si trova a dover affrontare. Se da un lato l’innovazione tecnologica può aprire la strada a pratiche di produzione più sostenibili, dall’altro sistemi agricoli meno impattanti possono introdurre e veicolare forme di acquisto più attente al rispetto della biodiversità.
Un obiettivo da raggiungere, secondo la Commissione Europea, attraverso una serie di azioni concrete come la riduzione dei prodotti chimici nell’agricoltura, la salvaguardia del 30% del territorio e dei mari, una sensibilizzazione sociale sulle criticità della produzione e del consumo eccessivo di carne (soprattutto in caso di allevamenti intensivi) e latticini.
Economia, ambiente, dinamiche di popolazione sono tutti temi che, sul cibo, hanno stimolato il confronto tra idee diverse che vanno, da una nuova rivoluzione tecnologica volta a sostenere percorsi di intensificazione produttiva, al dibattito sulle possibili produzioni post-carbon, al ripensamento di diete sostenibili dal punto di vista ambientale e della salute delle persone, fino ai temi della produzione locale, della riduzione dello spreco, della riduzione dell’impatto delle filiere agro-alimentari sui rifiuti prodotti.
La Strategia “Farm to Fork”
La Strategia “Farm to Fork” ovvero “dal campo alla tavola”, prevede, che: “I sistemi alimentari devono urgentemente diventare sostenibili e operare entro i limiti ecologici del pianeta” e che “la sostenibilità deve ora diventare l’obiettivo chiave da raggiungere”. La strategia “Farm to Fork” tocca molti aspetti della filiera, dall’agricoltura fino al modo in cui vengono etichettati gli alimenti. Essa dovrà contrastare i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, gli sprechi alimentari integrandosi con il Piano d’azione sull’economia circolare, e cogliere le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche e dalla ricerca scientifica.
I principali obiettivi previsti dalla Strategia sono una riduzione del 50% dell’uso di pesticidi altamente pericolosi, una riduzione del 20% nell’uso di fertilizzanti e una riduzione del 50% dell’uso di antibiotici in agricoltura e acquacoltura, il tutto entro il 2030. Inoltre tra gli obiettivi rientrano anche l’impegno al raggiungimento del 25% della superficie agricola europea (Sau) in biologico; destinare il 10% delle aree agricole a infrastrutture verdi per la conservazione della natura, in coerenza con la Strategia 2030 per la Biodiversità; e la riduzione dello spreco alimentare.
La Strategia “Farm to Fork” rappresenta, dunque, il piano decennale messo a punto dalla Commissione europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Il progetto di una politica alimentare che proponga misure e obiettivi che coinvolgono l’intera filiera alimentare, dalla produzione al consumo costituisce uno sforzo deciso da parte dell’Unione Europea che pone come suo specifico obiettivo quello di rendere i sistemi alimentari europei più sostenibili di quanto lo siano oggi.
Cosa prevede la Strategia “Biodiversità 2030”
La Strategia per la biodiversità riguarda l’elaborazione, ogni due anni, di un rapporto sull’attuazione e l’efficacia della Strategia stessa. A tal fine è stato predisposto un set preliminare di: 10 indicatori che mirano a rappresentare e valutare lo stato della biodiversità in Europa, che riguarderanno l’individuazione delle principali minacce e/o criticità per la biodiversità emerse nell’ambito della stessa area di lavoro; l’identificazione di obiettivi specifici per contrastare tali minacce; la definizione delle priorità d’intervento sulla base degli strumenti d’intervento, in particolare:
La nuova strategia si pone l’ obiettivo di stabilire aree protette per almeno il 30% del mare ed il 30% della terra in Europa; il ripristino degli ecosistemi degradati terrestri e marini in tutta Europa attraverso l’utilizzo di agricoltura sostenibile; l’arresto del declino degli impollinatori; il ripristino di almeno 25.000 km di fiumi Europei ad uno stato di corrente libera; la riduzione dell’uso e del rischio di pesticidi del 50%; la piantagione di 3 miliardi di alberi entro il 2030.
Inoltre la Strategia prevede anche la destinazione del 10% dei terreni agricoli a elementi di biodiversità come siepi e fasce fiorite per migliorare la sostenibilità dell’agricoltura; l’introduzione di obiettivi vincolanti per ripristinare ecosistemi cruciali su larga scala come torbiere, zone umide, foreste ed ecosistemi marini, tutti vitali per la biodiversità nonché per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; la riduzione al minimo dell’uso di biomassa, come gli alberi, a fini energetici.
Nel segno della continuità d’azione…
L’Unione Europea, sulle basi del successo ottenuto dall’esperienza di Horizon 2020, nell’ambito delle norme e finanziamenti europei per una filiera agroalimentare sostenibile, con Horizon Europe, il nuovo programma 2021-20207 destinato alla ricerca e all’innovazione, proporrà investimenti nella ricerca innovativa sugli alimenti, sulla bio-economia, sulle risorse naturali, sull’agricoltura, sulla pesca, sull’acquacoltura e l’ambiente e sull’uso delle tecnologie digitali applicate anche al settore agro-alimentare.
La ricerca e l’innovazione sono i fattori chiave per una transizione verso sistemi alimentari sostenibili, sani e inclusivi il Fondo InvestEU istituito dalla Commissione Europea con la Banca Europea per gli Investimenti (Bei), promuoverà gli investimenti nel settore agroalimentare riducendo il rischio degli investimenti effettuati dalle società europee e agevolando maggiormente l’accesso ai finanziamenti per le imprese, favorendo così quelli che sono i principi di una finanza etica e sostenibile.
Tutto ciò per conseguire gli obiettivi ambiziosi delle strategie. La Commissione europea svilupperà inoltre le alleanze verdi sui sistemi alimentari sostenibili per rispondere alle sfide in diverse parti del mondo e si impegnerà per conseguire risultati ambiziosi in occasione del vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari del 2021, come l’istituzione di un quadro normativo generale per una filiera agroalimentare sostenibile che contribuirà ad alzare gli standard.
Ecco perché l’approvazione delle due Strategie rappresenta una prima mossa importante dell’Unione Europea in materia di biodiversità e di filiera agro-alimentare, nell’ambito dell’European Green Deal. La strategia “Biodiversità 2030” e la Strategia europea “Farm to Fork” (sulla filiera agroalimentare) capisaldi dell’European Green Deal dovranno viaggiare sullo stesso binario e quindi dovranno essere portate avanti insieme.
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per l’Europa e per il mondo. Per superare queste sfide, l’Europa ha bisogno di una nuova strategia per la crescita che trasformi l’Unione in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva in cui poter promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare.